Il corpo immaginato. Ultrabody al Castello Sforzesco
Per iniziativa del Comune di Milano - Cultura, Moda, Design, insieme a Peugeot, fino al 17 giugno le sale viscontee del Castello Sforzesco ospitano 208 opere ispirate al tema del corpo. Ultrabody è il titolo dell'esposizione organizzata da Civita e curata da Beppe Finessi che hanno scelto quelle opere che, a partire dal corpo, confluiscono in altre discipline come l'antropologia, la sociologia, per raccontarci un pò di più sul costume delle nostre società, della tecnologia che invade il nostro quotidiano e dei cambiamenti estetici del nostro tempo. Insomma il corpo e la sua evocazione sono indagati sotto tutti gli aspetti e formano un percorso labirinto in cui stupirsi, sorprendersi e sorridere.
Per volere di Peter Bottazzi la mostra si articola per tre enormi stanze e ogni sala espone un tema. Nel primo, in cui si espongono i grandi nomi del design come Alessandro Mendini, Gaetano Pesce, Anna Gili, il trio De Pas, D'urbino e Lomazzi, fra rappresentazione e metafora, gli artisti si sono confrontati con interventi d'arte e d'arredamento, d'architettura sempre seguendo il filo rosso del tema della figura umana. In questa prima sala, con titolo Alludere al Corpo, sono esposti anche gioielli che fra artigianato, disign e oggetto d'uso hanno fissato sui materiali più disparati le impronte del corpo. Quindi si avranno i gioielli di Gerd Rothmann, le bizzarie di Iris Eichemberg fino ad arrivare alle forchette parlanti di Bruno Munari. Nella seconda sala l'intento è di Assecondare il Corpo. Tra estetica, cura della forma e necessità, in questa sezione sono esposte opere che hanno ricercato nuove soluzioni per il rapporto tra oggetto e corpo. Non mancano stranezze certo, opere nate da una immaginazione creativa ed ironica e infatti questa stanza, vuole essere il cuore di tutta la mostra, dove gli artisti giocano con la loro intuizione immaginando cosa può servire all'uomo contemporaneo o all'uomo del futuro. Quindi il bicchiere Smoke del visionario Joe Colombo ideato per bere e fumare contemporaneamente; la sedia Chairless di Araven a che diventa all'occorrenza, un nastro per sedersi a terra, o semplicemente la l'anello segnalibro Patch di Matteo Ragni che con una sola mano permette di tenere aperto il libro che si sta leggendo. L'ultima sala è quella più visionaria, in cui si sperimenta, si provoca. Si espongono opere irriverenti in grado di inquietare lo spettatore. Il titolo per quest'ultima sezione è Superare il Corpo, immaginare dunque un corpo altro, misto alle tecnologie come protesi o nuovi cyborg. Una nuova razza sta per essere partorita. Un'umanità che usa la doppia scarpa per saltare a piedi uniti di Anselmo Tumpic, che si copre la testa con i caschi/monitor di Auger Loizeau, le donne di Naomi Filmer che usano i gioielli e ornano il loro corpo con le proposte di Imme van der Haak, fino ad arrivare alla maschera di Didier Fiuza Faustino ideata per creare un equilibrio fra due corpi che si baciano. Un percorso pieno, colmo di spunti e di proposte che non diviene dispersivo anzi, al contrario, immerge lo spettatore all'interno delle tre tematiche proposte. La Musica ovviamente è complice in questo, con la selezione di quelli che sembrano dei sussurri, delle frasi dette e non dette, dei bisbigli. Rumori del corpo? Unica nota dolente, le luci soffuse che tanto servivano per l'atmosfera erano poco funzionali alla lettura dei titoli e degli autori ma al contempo erano ottimi per creare l'effetto di luci e di ombre per un maggior coinvolgimento scenografico. ULTRABODY. 208 opere tra Arte e Design a cura di Beppe Finessi 19 aprile - 17 giugno 2012 Milano, Castello Sforzesco - Sale Viscontee Piazza Castello Ultrabody website:
www.ultrabody.it |