Interplay
A Torino piove danza
Realizzata dall'Associazione Mosaico, l'edizione 2013 è dovuta soprattutto alla vincita del prestigioso Bando Europa Cultura 2007/2013, Strand 1.2.1 Cooperaction Projects con partner quali la Francia, i Paesi Bassi, la Gran Bretagna e il Canada. Totalizzando un punteggio eccellente e posizionandosi tra i 114 progetti selezionati su 500, Interplay/13 si reinventa e quest'anno opta per una programmazione con serate long format ospitate negli spazi del Teatro Astra, delle Fonderie Teatrali Limone ma anche in spazi meno convenzionali con i Blitz Metropolitani in Piazza Vittorio a Torino e con la presentazione dei progetti speciali nel quartiere torinese di Barriera di Milano, all'Hub Multiculturale Cecchi Point e presso la sede dell'Associazione Mosaico. Dal 22 maggio al 19 giugno a Torino piove danza.
Considerato uno degli appuntamenti principali per scoprire i talenti della danza contemporaneainternazionale, il Festival ospita i giovani coreografi che hanno fatto della ricerca il fulcro centrale del loro lavoro, creando quel file rouge che lega il festival al network nazionale Anticorpi XL - una rete che raccoglie le principali realtà attive nel mondo della danza -, pensato per sostenere e promuovere la giovane danza d'eccellenza, rappresenta inoltre l'Italia per il network internazionale Ciudades Que Danzan: il progetto che ogni anno seleziona e sostiene artisti provenienti da tutto il mondo destinati a diventare i protagonisti del panorama coreografico dei prossimi anni. Il festival, ancora, inaugura quest'anno nuove strategie di collaborazione con i partner europei, come Shared In Residenza, un nuovo progetto realizzato in collaborazione con il Centre de Création Choréographique Luxemburgeoise e il centro coreografico Tanztendenz di Monaco.
Il debutto del festival vede subito tre azioni performative - due prime regionali e una nazionale - di grande qualità.
Francesca Foscarini‚ Giorgia Nardin e Marco D'Agostin sono i nomi del trio che con Spic&Span hanno colorato di palloncini il palco dell'Astra. Galeotto fu il workshop Accademia Mobile di Emio Greco nel 2010 in cui i tre si sono ritrovati casualmente ad avere il compito di sviluppare una breve azione performativa. Affezionatisi al risultato ecco che Spic&Span si amplia e diventa un pop spettacolo. Movimenti robotici, pose plastiche, riminiscenze anni 50 per la performance più estroversa e divertente della serata. Tutti artisti indipendenti che per questa pièce scelgono di riflettere sulla bellezza. Su lei e sul suo contrario. Sulla naturalezza e l'artificio. Siamo uomini o robottini?
Dopo una piccola pausa mangereccia offerta da Tramezzino.it è la volta di Sharon Friedman. Personalità di spicco della danza israeliana residente da anni in Spagna, presenta in coppia con Arthur Bernard-Bazin lo strepitoso e fluido duo ¿HASTA DONDE?. Vincitore di diversi premi come il Certamen Coreografico de Madrid e il Certamen Coreografico di Hannover a Sharon Friedman va inoltre il primo premio nella categoria della danza moderna al Burgos/New York Choreography Contest del 2011 e il premio per la migliore proposta di danza contemporanea all'International Dance and Theatre Fair of Huesca 2011. Una carriera brillante iniziata nel 2000 lo vede oggi alla direzione del gruppo Projects in Movement. Hasta Donde è una performance di contatto. I due visivamente creano la bellezza degli opposti che si attraggono e si respingono ma l'uno esiste perché sfocia nell'altro. Fratelli, amici, nemici, amanti, i due sul palco altro non sono che la personificazione del dualismo umano e quindi vitale. Friedman scuro e riccio, Bazin biondo e liscio. Uno più longilineo, l'altro meno. L'in e iang che sfocia in una danza fluida, morbida e viscerale. Il divenire che diventa danza circolare fatta di incastri di corpi, di studiatissime improvvisazioni. Non solo contrasti quindi ma una riflessione, fisica e retinica, sulla fiducia nel prossimo e sull'importanza del compromesso. E tutto è energia, desiderio di libertà nell'amare e conoscere il proprio contrario. Il lavoro di Fridman nasce appunto dalla connessione forte che si instaura tra le persone‚ i loro corpi e le loro anime‚ e dalla costruzione della relazione che si sviluppa durante la collaborazione e l'incontro.
Chiude la prima serata Tao Te, il nuovo lavoro dell'ungherese Ferenc Feher portavoce di un linguaggio molto personale liberamente ispirato all'hip hop, alla danza contemporanea e alle arti marziali. Vincitore di numerosi premi tra cui nel 2012 il Big Brothers Prize al 15th National and International Contemporary Dance Festival, il Main Award al 14th National and International Contemporary Dance Festival di Veszprém nel 2011, il Rudolf Lábán Prize e nel 2010 il professional award al Budapest Fringe Festival, conTao Te si ispira al leggendario saggio cinese‚ famosa opera LaoTze‚ il Tao Te Ching - il sentiero della virtù. Nel titolo‚ Tao fa riferimento al percorso‚ la via‚ la legge universale‚ e Te si riferisce alla virtù - il potere attraverso il quale si manifesta tao. Il compito è quello di mantenere l'armonia. L'antico scritto invita a cercare una vita virtuosa e significativa‚ ma descrive anche il fallimento che questa ricerca comporta. Anche qui scontro fra opposti che conduce ad una danza in tensione. In bilico nei caratteri opposti dei personaggi, caotica e catartica nella resa in movimento.
Considerato uno degli appuntamenti principali per scoprire i talenti della danza contemporaneainternazionale, il Festival ospita i giovani coreografi che hanno fatto della ricerca il fulcro centrale del loro lavoro, creando quel file rouge che lega il festival al network nazionale Anticorpi XL - una rete che raccoglie le principali realtà attive nel mondo della danza -, pensato per sostenere e promuovere la giovane danza d'eccellenza, rappresenta inoltre l'Italia per il network internazionale Ciudades Que Danzan: il progetto che ogni anno seleziona e sostiene artisti provenienti da tutto il mondo destinati a diventare i protagonisti del panorama coreografico dei prossimi anni. Il festival, ancora, inaugura quest'anno nuove strategie di collaborazione con i partner europei, come Shared In Residenza, un nuovo progetto realizzato in collaborazione con il Centre de Création Choréographique Luxemburgeoise e il centro coreografico Tanztendenz di Monaco.
Il debutto del festival vede subito tre azioni performative - due prime regionali e una nazionale - di grande qualità.
Francesca Foscarini‚ Giorgia Nardin e Marco D'Agostin sono i nomi del trio che con Spic&Span hanno colorato di palloncini il palco dell'Astra. Galeotto fu il workshop Accademia Mobile di Emio Greco nel 2010 in cui i tre si sono ritrovati casualmente ad avere il compito di sviluppare una breve azione performativa. Affezionatisi al risultato ecco che Spic&Span si amplia e diventa un pop spettacolo. Movimenti robotici, pose plastiche, riminiscenze anni 50 per la performance più estroversa e divertente della serata. Tutti artisti indipendenti che per questa pièce scelgono di riflettere sulla bellezza. Su lei e sul suo contrario. Sulla naturalezza e l'artificio. Siamo uomini o robottini?
Dopo una piccola pausa mangereccia offerta da Tramezzino.it è la volta di Sharon Friedman. Personalità di spicco della danza israeliana residente da anni in Spagna, presenta in coppia con Arthur Bernard-Bazin lo strepitoso e fluido duo ¿HASTA DONDE?. Vincitore di diversi premi come il Certamen Coreografico de Madrid e il Certamen Coreografico di Hannover a Sharon Friedman va inoltre il primo premio nella categoria della danza moderna al Burgos/New York Choreography Contest del 2011 e il premio per la migliore proposta di danza contemporanea all'International Dance and Theatre Fair of Huesca 2011. Una carriera brillante iniziata nel 2000 lo vede oggi alla direzione del gruppo Projects in Movement. Hasta Donde è una performance di contatto. I due visivamente creano la bellezza degli opposti che si attraggono e si respingono ma l'uno esiste perché sfocia nell'altro. Fratelli, amici, nemici, amanti, i due sul palco altro non sono che la personificazione del dualismo umano e quindi vitale. Friedman scuro e riccio, Bazin biondo e liscio. Uno più longilineo, l'altro meno. L'in e iang che sfocia in una danza fluida, morbida e viscerale. Il divenire che diventa danza circolare fatta di incastri di corpi, di studiatissime improvvisazioni. Non solo contrasti quindi ma una riflessione, fisica e retinica, sulla fiducia nel prossimo e sull'importanza del compromesso. E tutto è energia, desiderio di libertà nell'amare e conoscere il proprio contrario. Il lavoro di Fridman nasce appunto dalla connessione forte che si instaura tra le persone‚ i loro corpi e le loro anime‚ e dalla costruzione della relazione che si sviluppa durante la collaborazione e l'incontro.
Chiude la prima serata Tao Te, il nuovo lavoro dell'ungherese Ferenc Feher portavoce di un linguaggio molto personale liberamente ispirato all'hip hop, alla danza contemporanea e alle arti marziali. Vincitore di numerosi premi tra cui nel 2012 il Big Brothers Prize al 15th National and International Contemporary Dance Festival, il Main Award al 14th National and International Contemporary Dance Festival di Veszprém nel 2011, il Rudolf Lábán Prize e nel 2010 il professional award al Budapest Fringe Festival, conTao Te si ispira al leggendario saggio cinese‚ famosa opera LaoTze‚ il Tao Te Ching - il sentiero della virtù. Nel titolo‚ Tao fa riferimento al percorso‚ la via‚ la legge universale‚ e Te si riferisce alla virtù - il potere attraverso il quale si manifesta tao. Il compito è quello di mantenere l'armonia. L'antico scritto invita a cercare una vita virtuosa e significativa‚ ma descrive anche il fallimento che questa ricerca comporta. Anche qui scontro fra opposti che conduce ad una danza in tensione. In bilico nei caratteri opposti dei personaggi, caotica e catartica nella resa in movimento.
Gb
www.mosaicodanza.it