polvere_mundi
"Non è la vita che vorrei ma sono contento"
Al Carignano la terza tappa del progetto POLVERE.
Nato dalla volontà del Teatro Stabile, con il supporto di Ousider Onlus, il progetto, per la direzione di Barbara Altissimo di Liberamenteunico, porta il teatro e la danza nella Casa della Divina Provvidenza del Cottolengo di Torino. Un percorso umano prima che artistico che usa l'arte come mezzo e il teatro di comunità come terapia.
Diviso in tre parti - Polvere d'Italia con debutto al festival E(c)centrico alle Officine Caos di Torino nel giugno 2011; Polvere. La vita che vorrei con debutto al Teatro Astra nel novembre 2012 e Polvere mundi_Il viaggio, debuttato, al Teatro Carignano, ieri 1° aprile 2015 - il progetto rappresenta tre diversi momenti dell'approccio artistico: il primo offre uno sguardo sull'Italia vista dal Cottolengo, il secondo racchiude le loro vite non vissute; quest'ultimo un viaggio per terre lontane.
La molla che è scattata in me per farmi scegliere di accettare questa intera sfida, racconta Barbara Altissimo, è stata l'incontro con un' "atroce normalità" più che l'incontro con la disabilità . Alcune delle creature che ho seguito in questi due anni sono infatti persone che, se non fossero nate in altri tempi e con situazioni famigliari difficili, avrebbero potuto condurre una vita "libera" e socialmente normale: Paolo era solo epilettico, Antonio e Virginio erano semplicemente sordi e Vito solo in carrozzella... Eppure sono persone che vivono al Cottolengo da tutta la vita. L'intero progetto ruota intorno al concetto di offrire dignità a questa "materia umana" straordinaria e lo strumento che io avevo a disposizione era il teatro.
Lo scopo del progetto è quello di condurre gli utenti del Cottolengo ad un'espressione artistica del tutto nuova ed originale, rivelando le potenzialità insite in ogni individuo anche (e soprattutto) nel caso di handicap mentali o fisici. L'esperienza formativa, arricchita grazie al contributo di professionisti di diverse discipline quali danzatori, attori, musicisti, insegnanti di yoga, ha l'obiettivo della creazione di un evento che possa essere fruito dal pubblico, dagli operatori e dagli utenti come una creazione artistica con alti parametri qualitativi.
Polvere_il viaggio è un insieme di immagini, atmosfere e colori che compongono un delicato collage di vite, sogni e aspirazioni, su cui ogni "artista" ha lavorato su alcuni spunti shakespeariani inerenti il tema del viaggio. Il risultato è uno spettacolo empatico, tenero, nostalgico e commovente in cui predominanti sono le scenografie e le luci di Massimo Vesco, nel ricreare la "traccia" di una nave e gli attributi di un viaggio. Si salpa quindi, verso un altrove in cui la fantasia e il gioco fanno da guida, per creare quel percorso che, partendo da insoddisfazioni e certezze personali, conduce verso il compromesso comunitario, la gioia partecipativa, il litigio che unisce, la condivisione che salva. Dalla routine, dall'emarginazione, dal sentirsi abbandonati e soli.
Un viaggio nella speranza è questa terza tappa di Polvere, utile non solo ai partecipanti ma stimolante per nutrire il cuore dei familiari, degli amici, di coloro che consapevoli della fortuna che la vita regala loro, non smettono di apprezzare le piccole cose, credendo di dover e poter imparare dai piccoli, grandi, semplici uomini. Dopo tutto il teatro è un enorme meccanismo di trasmissione di valori sempre verdi.
Le parole della regista: questo progetto ha una doppia valenza. Da un lato si è dimostrato di grande utilità per il processo di riconoscimento e di appartenenza che hanno sperimentato gli attori. E per il valore terapeutico che ha il vedersi " materia" poetica. Grande vantaggio però ne trae soprattutto " chi guarda". Accade infatti un meraviglioso processo di osmosi dove si accorcia la distanza tra attore e spettatore. Inoltre è di rilevante importanza il messaggio di cui questi protagonisti sono portatori: un insegnamento di speranza racchiuso nella capacità di sopravvivere a dolori indicibili. La forza dei sopravvissuti. Persone che hanno dovuto imparare ad accettare la realtà per come è.
"Non è la vita che vorrei ma sono contento" dice Paolo.
Nato dalla volontà del Teatro Stabile, con il supporto di Ousider Onlus, il progetto, per la direzione di Barbara Altissimo di Liberamenteunico, porta il teatro e la danza nella Casa della Divina Provvidenza del Cottolengo di Torino. Un percorso umano prima che artistico che usa l'arte come mezzo e il teatro di comunità come terapia.
Diviso in tre parti - Polvere d'Italia con debutto al festival E(c)centrico alle Officine Caos di Torino nel giugno 2011; Polvere. La vita che vorrei con debutto al Teatro Astra nel novembre 2012 e Polvere mundi_Il viaggio, debuttato, al Teatro Carignano, ieri 1° aprile 2015 - il progetto rappresenta tre diversi momenti dell'approccio artistico: il primo offre uno sguardo sull'Italia vista dal Cottolengo, il secondo racchiude le loro vite non vissute; quest'ultimo un viaggio per terre lontane.
La molla che è scattata in me per farmi scegliere di accettare questa intera sfida, racconta Barbara Altissimo, è stata l'incontro con un' "atroce normalità" più che l'incontro con la disabilità . Alcune delle creature che ho seguito in questi due anni sono infatti persone che, se non fossero nate in altri tempi e con situazioni famigliari difficili, avrebbero potuto condurre una vita "libera" e socialmente normale: Paolo era solo epilettico, Antonio e Virginio erano semplicemente sordi e Vito solo in carrozzella... Eppure sono persone che vivono al Cottolengo da tutta la vita. L'intero progetto ruota intorno al concetto di offrire dignità a questa "materia umana" straordinaria e lo strumento che io avevo a disposizione era il teatro.
Lo scopo del progetto è quello di condurre gli utenti del Cottolengo ad un'espressione artistica del tutto nuova ed originale, rivelando le potenzialità insite in ogni individuo anche (e soprattutto) nel caso di handicap mentali o fisici. L'esperienza formativa, arricchita grazie al contributo di professionisti di diverse discipline quali danzatori, attori, musicisti, insegnanti di yoga, ha l'obiettivo della creazione di un evento che possa essere fruito dal pubblico, dagli operatori e dagli utenti come una creazione artistica con alti parametri qualitativi.
Polvere_il viaggio è un insieme di immagini, atmosfere e colori che compongono un delicato collage di vite, sogni e aspirazioni, su cui ogni "artista" ha lavorato su alcuni spunti shakespeariani inerenti il tema del viaggio. Il risultato è uno spettacolo empatico, tenero, nostalgico e commovente in cui predominanti sono le scenografie e le luci di Massimo Vesco, nel ricreare la "traccia" di una nave e gli attributi di un viaggio. Si salpa quindi, verso un altrove in cui la fantasia e il gioco fanno da guida, per creare quel percorso che, partendo da insoddisfazioni e certezze personali, conduce verso il compromesso comunitario, la gioia partecipativa, il litigio che unisce, la condivisione che salva. Dalla routine, dall'emarginazione, dal sentirsi abbandonati e soli.
Un viaggio nella speranza è questa terza tappa di Polvere, utile non solo ai partecipanti ma stimolante per nutrire il cuore dei familiari, degli amici, di coloro che consapevoli della fortuna che la vita regala loro, non smettono di apprezzare le piccole cose, credendo di dover e poter imparare dai piccoli, grandi, semplici uomini. Dopo tutto il teatro è un enorme meccanismo di trasmissione di valori sempre verdi.
Le parole della regista: questo progetto ha una doppia valenza. Da un lato si è dimostrato di grande utilità per il processo di riconoscimento e di appartenenza che hanno sperimentato gli attori. E per il valore terapeutico che ha il vedersi " materia" poetica. Grande vantaggio però ne trae soprattutto " chi guarda". Accade infatti un meraviglioso processo di osmosi dove si accorcia la distanza tra attore e spettatore. Inoltre è di rilevante importanza il messaggio di cui questi protagonisti sono portatori: un insegnamento di speranza racchiuso nella capacità di sopravvivere a dolori indicibili. La forza dei sopravvissuti. Persone che hanno dovuto imparare ad accettare la realtà per come è.
"Non è la vita che vorrei ma sono contento" dice Paolo.
gb
Teatro Carignano
Polvere_il viaggio
Creazione e regia: Barbara Altissimo
Collaborazione artistica: Gian Luca Colombelli, Erika Dicresenzo, Ivana Messina
In scena: Renato Alessandria, Giovanni Bina, Gian Luca Colombelli, Erika Di cresenzo, Remo Gardano, Gilberto Girotto, Paolo Mantovani, Ivana Messina, Antonio Negro, Virginio Peano, Speranza Sottomano
Cura del movimento: Erika Dicrescenzo
Assistente alla regia: Costanza Toso
Realizzazione spazio scenico e luci: Massimo Vesco
Realizzazione quadro sonoro: Monica Olivieri
Realizzazione costumi: Alessia Panfili
Polvere_il viaggio
Creazione e regia: Barbara Altissimo
Collaborazione artistica: Gian Luca Colombelli, Erika Dicresenzo, Ivana Messina
In scena: Renato Alessandria, Giovanni Bina, Gian Luca Colombelli, Erika Di cresenzo, Remo Gardano, Gilberto Girotto, Paolo Mantovani, Ivana Messina, Antonio Negro, Virginio Peano, Speranza Sottomano
Cura del movimento: Erika Dicrescenzo
Assistente alla regia: Costanza Toso
Realizzazione spazio scenico e luci: Massimo Vesco
Realizzazione quadro sonoro: Monica Olivieri
Realizzazione costumi: Alessia Panfili